Galleria di Transito

Galleria di Transito

 

La volta della Galleria di Transito, affrescata da Luigi Catani, raffigura Giove accompagnato da Mercurio, il coppiere degli dei, che accoglie le tre figure simboliche: la Giustizia, la Verità e la Modestia.
Sulla parete occidentale (entrando a sinistra) è rappresentata l’Età dell’Oro: una scena pastorale idilliaca poiché in quella mitica epoca uomini e donne vivevano felici, in armonia con le fiere (la pantera è l’emblema di Lucca), senza lavorare in quanto la natura offriva spontaneamente i suoi frutti.
Segue l'"Età dell’Argento", durante la quale gli uomini dovettero ripararsi dal freddo costruendo primitive capanne (sullo sfondo ve ne è una vitruviana) e dedicarsi ai georgici lavori dei campi.
Sulla parete opposta l’"Età del Rame" presenta in primo piano due uomini che scavano in una miniera a cielo aperto, mentre altri sullo sfondo faticano sotto una loggia.
Infine l’"Età del Ferro", quando il male prevarica il bene e una stretta di mano data con sguardi torvi nasconde l’inganno di un falso accordo e la minaccia di un pugnale.
In sequenza con queste grandi scene nelle sovrapporte sono dipinti a monocromo: "Flora", "Mercurio e il Tempo", "L’Agricoltura", "Giove in trono che consegna le Leggi", "Prometeo incatenato", "La Violenza della Guerra".

 

Affresco della volta nella Galleria di Transito
Età dell’Oro: una scena pastorale idilliaca poiché in quella mitica epoca uomini e donne vivevano felici, in armonia con le fiere (la pantera è l’emblema di Lucca), senza lavorare in quanto la natura offriva spontaneamente i suoi frutti
Età dell’Argento, durante la quale gli uomini dovettero ripararsi dal freddo costruendo primitive capanne (sullo sfondo ve ne è una vitruviana) e dedicarsi ai georgici lavori dei campi
Età del Rame presenta in primo piano due uomini che scavano in una miniera a cielo aperto, mentre altri sullo sfondo faticano sotto una loggia
Età del Ferro, quando il male prevarica il bene e una stretta di mano data con sguardi torvi nasconde l’inganno di un falso accordo e la minaccia di un pugnale