SOLIDARIETA': piccoli ambasciatori Saharawi ricevuti oggi a Palazzo Ducale

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Data notizia: 
Martedì, 25 Luglio, 2017

 





Un’accoglienza festosa quella riservata al gruppo di bambini Saharawi ricevuti oggi (martedì 25 luglio), a Palazzo Ducale, dal consigliere delegato della Provincia Enzo Giuntoli, dall'assessore alla cooperazione internazionale del Comune di Lucca Lucia Del Chiaro, dal sindaco di Pescaglia Andrea Bonfanti insieme ai rappresentanti dei 13 enti locali (Comuni ed Unione dei Comuni) che hanno aderito al patto di amicizia e solidarietà con la Repubblica Araba Saharawi Democratica. Presenti inoltre gli esponenti delle associazioni Kalama (Lucca) e Kahima (Valle del Serchio) grazie alle quali i 15 bambini nordafricani sono ospitati per una settimana da alcune famiglie lucchesi, e il coordinatore regionale delle associazioni coinvolte Sandro Volpe.



Le associazioni Kalama e Kahima coordinano da oltre 20 anni, in collaborazione con gli enti locali, l'accoglienza sul territorio per alcuni bambini provenienti dai campi profughi del sud dell'Algeria che possono godere così di una importante esperienza di vita oltre che essere sottoposti a visite e accertamenti medici, nonché a richiami sanitari.





«L'incontro che organizziamo ogni anno estate - commenta la presidente dell'associazione Kalama Daniela Micheletti - è una occasione importante per rafforzare il rapporto tra gli enti del territorio e questi 'piccoli ambasciatori di pace', che auspichiamo possa essere tenuto vivo anche durante l'anno per ravvivare nella comunità lucchese l'attenzione a questo popolo che vive una situazione di grave disagio umanitario e di negazione del proprio diritto all'autodeterminazione. Segni importanti di attenzione come l'intitolazione di un parco giochi a Lucca o il conferimento della cittadinanza onoraria ai bambini, come alcuni Comuni hanno fatto negli ultimi anni sono un modo significativo per le nostre comunità di essere vicini alla causa di questo popolo».





Dal 1975 il popolo del Sahara occidentale subisce l’occupazione del Marocco, ed affronta una situazione di forzata divisione: una parte vive nei territori del Sahara Occidentale occupati illegalmente dal Marocco, un’altra nei territori liberati della Repubblica Araba Democratica Saharawi, mentre il resto della popolazione è costretta a vivere in campi profughi nel deserto algerino nei pressi di Tindouf, in una situazione di ingiustizia. Il popolo Saharawi chiede semplicemente di poter esercitare il diritto all’autodeterminazione riconosciuto dalle Nazioni Unite.