Mostre novecento Palazzo Ducale

Mario Marcucci gli occhi del novecento

Locandina di Mario Marcucci
Data notizia: 
Domenica, 22 Maggio, 2005

 

(…) La pittura di Marcucci è difficile ma mette in mostra la facilità; è inquietante ma manifesta la certezza; è buia e fa brillare l’oscurità. Marcucci ignora di essere un grande, grandissimo pittore, ma quando ci si chiederà che cosa avevano negli occhi gli uomini vissuti nel Novecento, che cosa “vedevano”, sarà la pittura di Marcucci a dare la risposta, e a fornire l’informazione più attendibile.

Cesare Garboli

La ricerca artistica di Mario Marcucci è legata alla Versilia e a Viareggio, non tanto come ambienti culturali quanto “luoghi della visione”. Il suo linguaggio si è sviluppato attraverso l’indagine e la rappresentazione di un paesaggio fatto di mare, barche e pineta; la particolare luce del luogo affina la sua pittura tonale con la quale ha poi delineato nature morte, ritratti eautoritratti di indiscussa suggestione e valore.
La mostra è divisa in tre sezioni.
Nella prima sala attraverso circa sessanta dipinti è delineato il percorso della sua ricerca: la formazione; il periodo della Maddalena caratterizzato da paesaggi di particolari atmosfere e dalla serie delle “porte”; gli anni Quaranta dove si configurano e si confrontano i temi della sua pittura: ritratti, nature morte, vedute di Viareggio, pinete e notturni e infine la sperimentazione cubista; il periodo 1950 –1966, contrassegnato da una pittura fatta di trasparenze, tonalità chiare, una progressiva diluizione del colore e una rarefazione della materia; infine l’ultima fase, dal 1967, con opere definite da corpose, materiche rappresentazioni.
Inoltre alcuni esempi delle “imitazioni” e di soggetti a carattere sacro.
Vi sono inoltre due ambienti: uno dedicato ai pittori viareggini con i quali condivise la formazione e le mostre negli anni Trenta; uno dedicato ad alcuni Maestri del ‘900 a cui è stata accostata la sua ricerca.
Nella seconda sala, circa trenta opere collocate senza vincoli temporali o tematici invitano ad una lettura libera di ogni singolo quadro, si propone un incontro visitatore-artista senza mediazioni.
Nella terza sala infine vi sono alcuni esempi delle relazioni che Marcucci ha intrattenuto per tutta la vita con poeti e letterati che sono stati oltre che interpreti del suo lavoro anche amici, estimatori e collezionisti.
Inoltre in una intera parete è stata allestita una piccola antologica dedicata alle opere in piccolo formato, realizzate sui più svariati supporti, che costituiscono un importante aspetto della ricerca dell’artista.