Francesco Carrara

 Stampa su metallo del volto di Francesco Carrara
Anno di nascita: 
1805
Anno di morte: 
1888
Nato in una agiata famiglia borghese, frequentò il liceo universitario lucchese e si laureò a Firenze nel 1827.
Ebbe modo di frequentare nel 1831 un circolo di simpatie mazziniane. Tornato a Lucca si dedicò ad un intensa attività professionale guadagnandosi un’autorità indiscussa fra i penalisti.
Fu convinto sostenitore della riforma degli ordinamenti penali e processuali e per l’abolizione della pena di morte che sostenne accanitamente con numerosissimi scritti.
Nel 1845 suscitò scalpore la decisione di assumere la difesa di cinque imputati che non riuscì a sottrarre al patibolo.
Con l’unità d’Italia il suo lavoro fu assorbito nelle commissioni per il nuovo codice penale del Regno.
Per rimediare all’arretratezza e chiusura del dibattito giuridico italiano, tradusse e stampò in Lucca i maggiori scritti stranieri sulla pena di morte, coinvolgendo nella discussione giuristi stranieri, parlamentari e l’opinione pubblica.
Docente prima nell’università lucchese, dal 1859 ricoprì la cattedra di diritto penale all’Università di Pisa. Fra il 1859 ed il 1870 redasse la sua opera monumentale
Programma del corso di diritto criminale che ebbe sette edizioni.
Fu deputato del Regno per tre volte e nel 1876 fu nominato Senatore.

 

Secolo: 
XIX